Primavera 2010. Nell’isola di Pantelleria, dove la roccia nera contrasta l’azzurro del mare, sbarca un pool di investigatori per catturare il serial killer che sta seminando il terrore tra i novemila abitanti della “perla nera” del Mediterraneo. Un mostro che dall’agosto 2009 ha ucciso sei volte con un’ efferatezza senza eguali. Nulla sembra collegare i delitti tra loro, non emergono moventi, è un enigma, che solo una casualità può risolvere, come accade spesso nella vita… e nel calcio.
L’autore ci fa rivivere il periodo in cui si conclude la stagione calcistica che vede realizzarsi il primo e unico “triplete” italiano, quello interista, e lo fa spaziando dal “pensiero romantico” degli artisti maledetti, al “pensare con i piedi” di Osvaldo Soriano, dalla cultura siciliana a quella del mondo rock, dalla malinconia che diventa patologia clinica, ai patè di melanzane, un pot-pourri che può apparire come il tentativo di piacere a tutti, dalla cultura di élite a quella di massa, ma è solo il frutto della osmosi tra l’autore e il suo alter ego, il serial killer protagonista di Amala.